Quella volta che strappai i biglietti Roma/Tokyo - Osaka/Roma
Era il 2 Aprile...non uno dei mieigiorni migliori, perchè esattamente quello doveva essere il mio terzo giorno in Giappone, finalmente in Giappone e invece sono dietro la mia bella scrivania a raccontarlo attraverso i miei occhi. Questa non vuole essere una guida su questo magnifico Paese, non sono così pretenzioso, ma solo un racconto per chi in Giappone non ci è mai andato ma chi come me sogna di viverlo, si avete letto bene, non visitarlo, ma viverlo e coglierne l'essenza e le tradizioni di una Terra piena di contraddizioni ma che ci può insegnare tanto.
Ho scelto Aprile per il mio "non viaggio" per due motivi, il primo è la poca affluenza in agenzia e secondo per l' Hanami, che attenzione non è come leggo sempre più spesso, la fioritura primaverile degli alberi, ma è tradotto letteralmente con "ammirare i fiori", in questo periodo infatti i giapopnesi, letteralmente migrano verso le località più famose dove, soprattutto i ciliegi, hanno la loro nota fioritura. Per quanto mi riguarda,
avevo scelto il parco Ueno nel quartiere di Taito a Tokyo, vero si poteva scegliere di meglio, lo so bene, ma oltre che agente di viaggi sono soprattuto un innamorato e convinto NERD, GEEK, OTAKU...e si, non potevo non stazionare almeno cinque giorni a Tokyo, e magari più precisamente nel quartiere di Akihabara. Mi fermerei un attimo a parlare di Tokyo, che come si pensa erroneamente non è solo grandi palazzoni, traffico e maid cafè, a proposito di maid cafè, meglio sapere che passeggiando per Tokyo troverete le maid, ragazze vestite da cameriere che vi inviteranno nel locale dove lavorano, ecco, loro non amano essere fotografate, perchè dovete sapere che anche all'interno del maid cafè, una foto con loro si paga, quindi fotografate pure i bei piatti che vi arriveranno, ma non fotografate loro. A differenza dei bar a cui noi siamo abituati, qui si paga la permanenza e spesso la consumazione è obbligatoria, ma da quanto ne so sembra che sono soldi ben spesi.
Perchè Tokyo non è solo caos
Ammirando l'altra faccia di Tokyo, quella meno caotica perchè non parlare del parco Jigokudani, più comunemente chiamato
"Snow Monkey Park", situato a circa 250 Km dalla capitale Giapponese, qui vivrete un'esperienza unica e difficile da dimenticare, vedere infatti le scimmiette selvatiche, ed esattamente macachi giapponesi, che fanno il bagno nelle calde acque termali circondate da neve è un'esperienza che difficilmente dimenticherete, ovviamente i mesi per questa escursione sono senza dubbio quelli invernali.
Ryokan ed Onsen
Invece di rientrare in città, potrebbe essere una buona idea restare in zona e soggiornare in uno dei Ryokan disponibili in zona. Dormire nel Ryokan, che comunque di albergo si tratta, potrebbe farvi vivere la vera esperienza di dormire in una dimora tradizionale giapponese con pavimenti formati da tatami, giardino per la classica
cerimonia del tè e pur quanto per noi occidentali scomodi dormire nei futon. Quello che consiglio però sempre ai miei clienti, è cercare di abbinare le due cose, soprattutto per i tempi sempre ristretti, Ryokan ed Onsen, che molti di voi già conoscono, ma meglio approfondire un attimo con alcuni dettagli. Innanzitutto mai confondere l'Onsen con i sento, che sono i bagni pubblici, l'Onsen non è solo relax ma è un'esperienza più spirituale e da tenere in conto è il lavarsi prima di entrare nell'acqua calda, e di entrarvi completamente nudi, è davvero raro trovare un Onsen dove si accetta il costume, e se siete in coppia, sappiate che non è un'esperienza che vivrete insieme alla vostra compagna, perchè sono sempre separati tra uomini e donne. Un altro piccolo consiglio, attenzione ai grossi tatuaggi, teoricamente vi può essere negato di accedervi se ne avete, in quanto potreste essere abbinati alla Yakuza, la mafia giapponese, se ne avete di piccoli invece magari un cerottino può risolvere il problema. Se siete indecisi sulla scelta il Ryokan Onsenkaku a Takaragawa potrebbe fare al caso vostro, meno di 200 Km da Tokyo, ma con i shuttle bus ci si arriva comodamente.
NON CHIAMATELI MAI FUMETTI E CARTONI ANIMATI
Passiamo ad un altro argomento, argomento sulla quale riesco ancora a perdere la pazienza, sentire professionisti del settore, persone che si presentano come esperti, parlare di "fumetti" e "cartoni animati" in Giappone, ecco, li non mi arrabbio solo perchè
non vengono chiamati con il loro nome esatto che è "Manga" ed "Anime", ma perchè ne parlano con una semplicità disarmante, non rispettando a mio parere ciò che è buona parte della loro cultura è tradizione, e come tale andrebbe rispettata non poco. Gli anime NON sono cartoni animati per come li intendiamo noi, ma sempre più spesso sono opere d'arte, sono la base di buona parte del cinema attuale, qualcuno ha detto Matrix? E quasi sempre registi di spicco come Satoshi Kon, Hayao Miyazaky e Isao Takahata, hanno puntato il dito contro il Giappone stesso, quello moderno che ha perso tante, troppe delle sue tradizioni. Guardavo un documentario quelache giorno fa sulllo studio Ghibli, e c'era una parta Miyazaky spiegava come doveva essere fatto un buon inchino, parte determinante del saluto orientale, e spiegava che dopo essersi abbassato ci si doveva certamente rialzare, ma non con uno scatto e non eretto completamente, ma gradualmente fermarsi ad un attimo prima, aspettare e poi ergersi completamente. E' questo il bello del Giappone, gli stessi giapponesi non conoscono fino in fondo quella terra, non più e sicuramente non nelle piccole cose.
Ritornando a noi, negli anime, i registi ci fanno conoscere la loro grande storia, le loro tradizioni, il loro modo di vivere dalla quale abbiamo tanto da imparare e ci insegnano sempre più spesso come dovremmo affrontare noi alcune situazioni.
Quindi come si rispetta un buon libro di storia, un racconto scritto su una pietra o su di un papiro, noi dovremmo rispettare gli anime, non per forza devono piacerci, ma rispettarli sarebbe cosa buona e giusta. A proposti dello studio Ghibli, fondato da Miyazaky e Takahata, se siete degli appassionati, ma anche no, consiglierei la visita al loro museo, situato sempre a Tokyo, vi immergerete in un mondo fantastico, col Totoro ad aspettarvi alla cassa e il robottone di Laputa a farvi da padrone di casa. Con questa la chiudo, parlerei ancora per ore, ma preferisco fermarmi, anche perchè sono le 13:00, ho tanta fame, anche se la dieta mi dice di stare calmino. Ho parlato di una piccolissima parte del Giappone, e mi sono concentrato solo su una piccola parte di Tokyo, ma è solo la prima parte del mio racconto.
Libro Consigliato: Kitchen di Banana Yoshimoto
Film Consigliato: La città incantata di Hayao Miyazaky
Documentario consigliato: Jiro e l'arte del Sushi
Serie consigliata: Magnitude 8.0
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